La Polisportiva Dilettantistica Bu Do Kan A.S.D. è stata fondata nel 1978 (ufficializzata nel 1981) dal M° Giorgio Gazich, 7° dan, istruttore dal 1978, maestro e arbitro nazionale dal 1982, e arbitro internazionale dal 1990. Nel gennaio 2014 la F.I.K.T.A. gli ha conferito il grado di 7° dan per i suoi meriti nel mondo del Karate tradizionale. Il M° Gazich, classe 1950, pratica ininterrottamente Karate dal 1972 e, in oltre 47 anni di insegnamento, ha formato 270 cinture nere e 20 istruttori federali, tra cui sei Maestri Federali. Due dei suoi allievi, Andrea Grasselli e Giorgio Amadei, hanno ottenuto il grado di 6° dan nel 2015.
Il M° Gazich ha giocato un ruolo chiave nello sviluppo del Karate tradizionale sia a livello nazionale che internazionale. Ha allenato molti agonisti di rilievo e ha ricoperto il ruolo di Presidente della Commissione Nazionale Arbitri della F.I.K.T.A. dal 2001 al 2021. Inoltre, come Arbitro Internazionale, ha partecipato a 11 Campionati Mondiali e a 12 Campionati Europei di Karate dal 1990 al 2016, rappresentando l'Italia e contribuendo alla crescita del Karate tradizionale.
La Polisportiva Dilettantistica Bu Do Kan A.S.D. è diventata un punto di riferimento per lo sviluppo del Karate tradizionale nel territorio. Dalla sua fondazione a oggi ha avvicinato al Karate e alle altre discipline circa 3500 persone. Numerose altre realtà Bu Do Kan sono nate sul territorio grazie all'impegno e alla passione del M° Gazich e al suo staff tecnico. Il Maestro Gazich si allena costantemente ed è stato allievo del M° Hiroshi Shirai, 10° dan, promotore e guida del Karate tradizionale a livello nazionale e internazionale.
Fianco a fianco nel territorio
Bu Do Kan, associazioni, amministrazioni e istituzioni
La storia del Karate si perde nella notte dei tempi: fatti, miti, leggende spesso si intrecciano
ed è difficile individuare un unico filo conduttore. Di certo sappiamo che il karate
tradizionale, come arte di autodifesa, è nato ad Okinawa, isola principale dell'arcipelago delle
Ryukyu, situato a metà strada tra Cina e Giappone, e si è sviluppato in un arco di tempo molto
lungo.
Il Karate era praticato sin dagli albori del XX secolo: i maestri si allenavano in gran segreto,
lontani dai centri abitati, senza lasciare nulla di scritto ed insegnando solo agli allievi più fidati.
Questa atmosfera di segretezza dura ininterrottamente fino al XX secolo.
Centrale nella storia del Karate è la figura del Maestro Gichin Funakoshi, (1868-1957) il fondatore
dello stile Shotokan. A lui si deve infatti la divulgazione, la conoscenza di massa e la codificazione
delle regole della disciplina. Egli stabilì la grafia definitiva della parola Karate (mano vuota),
e aggiunse il suffisso do, che significa via: questo stava ad indicare che il karate-do è la tecnica di autodifesa senza l'uso delle armi. Il M° Funakoshi riuscì a diffonderne la pratica
al di fuori dei confini dell'isola di Okinawa e a farlo accettare alla pari delle altre discipline
del Budo.
In questa poesia scritta dal Maestro Funakoshi è racchiusa l'eredità spirituale e morale che il
Maestro ha lasciato ai suoi allievi e a tutti i praticanti del karate.
Nella seconda metà del XX secolo, dopo la 2° guerra mondiale, il Karate si diffonde in occidente.
I Maestri Yoshitaka Funakoshi, Masatoshi Nakayama, Hidetaka Nishiyama, Taiji Kase hanno ridefinito
e codificato il Karate tradizionale che oggi noi pratichiamo. Questo straordinario patrimonio di
conoscenze tecniche, morali, filosofiche, è stato raccolto e ulteriormente arricchito, con uno studio
che prosegue tutt'ora, dallo straordinario lavoro che il Maestro Hiroshi Shirai ha svolto in Italia
e nel mondo.
Nel Karate tradizionale è centrale l'idea di TODOME-WAZA o "colpo conclusivo": con un'unica tecnica
definitiva, con l'uso del corpo e senza l'uso di armi o attrezzi, il karateka deve essere in grado
di distruggere la capacità offensiva dell'avversario. Questa abilità altamente tecnica rende il karate
tradizionale una forma di "arte" sublime.
L'allenamento di Karate tradizionale richiede l'uso dinamico di tutto il corpo e mira allo sviluppo
dell'intera persona: i benefici fisici e i vantaggi a livello mentale ed emotivo di una pratica costante
e seria sono di altissima qualità. Le regole di gara si basano sul "SHIAI DEL BUDO". La parola "SHIAI"
significa "mettersi alla prova con l'altro": lo scopo del confronto tra due individui é quello di
sviluppare le proprie abilità e non soltanto quella di vedere chi sconfigge l'altro. Il rispetto
reciproco è il principio fondamentale delle gare di Karate tradizionale.
一、人格完成に努むること
il karate è mezzo per migliorare il carattere
一、誠の道を守ること
il karate è via di sincerità
一、努力の精神を養うこと
il karate è mezzo per rafforzare la costanza dello spirito
一、礼儀を重んずること
il karate è via per imparare il rispetto universale
一、血気の勇を戒むること
il karate è mezzo per acquisire l'autocontrollo
Gichin Funakoshi, il padre del Karate, affermò che "lo scopo finale del Karate non è la vittoria o la sconfitta ma la ricerca della perfezione del carattere dei suoi praticanti". Per supportare questa affermazione e offrire guida ai praticanti, il M° Funakoshi scrisse i leggendari venti principi (Shōtō Nijukun).
Il Maestro Hiroshi Shirai, cintura nera 10° Dan, è stato uno dei massimi esponenti mondiali del Karate Shotokan. Fondatore della F.I.K.T.A. e dell'Istituto Shotokan Italia, ha dedicato la sua vita allo studio, approfondimento e divulgazione di quest'arte marziale, portando il Karate a livelli di eccellenza in Italia e nel mondo. Il Maestro è scomparso il 12 ottobre 2024 a Milano, lasciando un vuoto incolmabile nel mondo del Karate.
Grazie alla sua instancabile opera di divulgazione e formazione, il Maestro Shirai ha creato una Scuola con Tecnici di altissimo livello, che prosegue il suo percorso formando atleti di calibro internazionale. Sotto la sua guida, il Karate Shotokan ha raggiunto una popolarità senza precedenti, contando circa 500.000 praticanti nel paese.
Nel 2021, il M° Hiroshi Shirai è stato insignito dal Governo giapponese dell'onorificenza dell'Ordine del Sol Levante, Raggi d'Argento, in riconoscimento del suo impegno straordinario nella promozione del Karate in Italia. Inoltre, nel giugno 2023, la Vice-Presidente Nazionale del CONI, Claudia Giordani, gli ha conferito la Spilla d'Oro del CONI per il suo contributo alla diffusione e all'insegnamento del Karate in Italia. Il 6 ottobre 2024, pochi giorni prima della sua scomparsa, la FIJLKAM (Federazione Italiana Lotta Pesi Judo Karate) gli ha conferito il Diploma di Cintura Rossa 10° Dan ad Honorem, il più alto grado onorifico della disciplina. Questo riconoscimento ha celebrato l'immenso lavoro svolto dal Maestro dal 1965 al 2024 per lo sviluppo e la promozione del Karate in Italia e nel mondo.
La Scuola creata dal Maestro Shirai continuerà a vivere attraverso i Maestri che hanno raccolto la sua eredità tecnica e morale. La sua influenza e i suoi insegnamenti rimarranno pilastri fondamentali per le future generazioni di karateka, che continueranno a seguire il percorso da lui tracciato con dedizione e rispetto, onorando la sua memoria e il suo straordinario contributo al mondo del Karate.